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Isabella Gaffé

Viviana Gravano

Giulia Grechi

Samanta Picciaiola

Luca Capuano

Camilla Casadei Maldini

Giulia Grassini

Benedetto Puccia

Alessandro Tollari

Reti

Decolonialità

Partecipazione

Orizzontalità

Margini

Comunità

Collettivo

Fluid

Queer Cultures

Ecologie

Educazione/Autoformazione

Ricerca

Lingue e Linguaggi

Isabella Gaffé


Isabella Gaffè si occupa di management in campo culturale e artistico. È video editor e operatrice video, laureata al DAMS di Bologna. Da più di 18 anni lavora sia per realtà piccole e indipendenti, sia per grandi istituzioni culturali e artistiche, sviluppando competenze operative di produzione, comunicazione e progettazione. Negli ultimi anni si è occupata della co-progettazione di bandi specifici della cultura e delle arti.
Dal 2023 è consulente gestionale per Hangar Piemonte – agenzia per la trasformazione culturale della Regione Piemonte, diretta da Mara Loro.
Nel 2019 fonda a Bologna, Attitudes_spazio alle arti (aps), di cui è presidente dal 2020.

Viviana Gravano


Viviana Gravano, curatrice storica dell’arte contemporanea basata a Bologna, docente di storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Milano Brera. Socia fondatrice del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of contemporary arts”, e del collettivo che dirige la rivista on line “Roots_Routes_Research on visual culture”. Co-fondatrice di Attitudes_Spazio alla arti (aps) a Bologna.
Saggi selezionati: (con Giulia Grechi) Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei, Mimesis, Milano 2016; Paesaggi attivi Saggio contro la contemplazione, Mimesis, Milano 2012; Food Show. Expo 2015. Una scommessa interculturale persa, Mimesis, Milano 2016; (DI)Scordare. Ricerche artistiche e Difficult Heritage, Mimesis, Milano (2024).

Giulia Grechi


Giulia Grechi è prof.ssa di Antropologia Culturale e dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Si interessa di studi culturali e post/de-coloniali, museologia, con un focus sulle eredità culturali del colonialismo e sulle arti contemporanee che ne ridiscutono gli immaginari. Co-cura la rivista on line roots§routes e il collettivo curatoriale Routes Agency/Attitudes_spazio alle arti. Ha partecipato a progetti europei e internazionali. Ha recentemente pubblicato Decolonizzare il museo. Mostrazioni, pratiche artistiche, sguardi incarnati (Mimesis, 2021).

Samanta Picciaiola


Samanta Picciaiola, phd in études romanes alla Sorbonne Paris IV in cotutela con l’Università di Firenze, insegnante di scuola primaria dal 2005, formatrice in ambito educativo sui temi dell’inclusione, del consenso, dei generi e del contrasto alle discriminazioni di orientamento/genere/provenienza. Scrive per la rubrica Cara prof. in Leggendaria e per la rivista Letterate Magazine; co-dirige la collana La biblioteca di Sofia per Tab edizioni. Ha fondato l’associazione femminista Falling Book (Bo) ed è stata presidente dell’associazione Orlando di Bologna dal 2020 al 2023.

Luca Capuano


Luca Capuano ha realizzato progetti di ricerca commissionati da musei, fondazioni, enti pubblici tra arte, fotografia e architettura. La sua ricerca artistica interroga lo spazio contemporaneo, la storia e la memoria collettiva attraverso l’osservazione e sperimentazione dei sistemi della rappresentazione. Insegna Progettazione per la Fotografia all’Isia di Urbino. Suoi progetti sono stati esposti gallerie, musei, fondazioni e istituti di cultura all’estero, tra cui: Il paesaggio de-scritto, The Architecture of Exile, Case Studio, 364, Il Museo Immaginario, Sembrava che preparassero il deserto ‘Rimosso d’ Oltremare’ e ‘Un’altra storia’ nel duo con Camilla Casadei Maldini.

Camilla Casadei Maldini


Camilla Casadei Maldini è architetta, e la sua ricerca artistica è legata alle arti performative e allo studio del movimento in relazione allo spazio, che esplora attraverso una ricerca tra arti figurative e pratiche performative e partecipative.
Dal 2018 i due artisti lavorano insieme a diversi progetti tra cui Un’altra storia che riflette sul concetto di dimenticanza e rimosso con specifico riferimento al periodo coloniale italiano in Africa ma in generale a tutte le tracce, i ritrovamenti, i processi reali che sono stati e sono tuttora ‘oggetto di rimozione’ da parte delle istituzioni e della società civile.

Giulia Grassini


Giulia Grassini, 27 anni. Laureata in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo), Università di Bologna e diplomata in Organizzazione e Comunicazione per la Cultura, Master MEC, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 2021 fa esperienza come tirocinante presso ATTITUDES_Spazio alle arti. È Project Manager per il Clust-ER Create della Regione Emilia-Romagna e per CNA Emilia-Romagna, area Innovazione e Hub 4.0. Unendo la bellezza intrinseca di cultura e creatività con l’organizzazione, lavora nel campo della progettazione per regalare opportunità.

Benedetto Puccia


Benedetto Puccia nel 2017 si trasferisce da Castelbuono a Bologna per studiare Didattica e Comunicazione dell’arte prima e Innovation and Organization of Culture and The Arts - GIOCA poi. È social media manager di ATTITUDES_Spazio alle arti sin dalla fondazione dell'associazione e dal 2022 collabora con la società di consulenza BAM! Strategie Culturali negli ambiti di comunicazione e digital strategy. Da anni unisce la passione per la musica e per la comunicazione collaborando con Ypsigrock Festival come social media assistant e ROBOT Festival come social media manager.

Alessandro Tollari


Alessandro Tollari è ricercatore in campo educativo-didattico e culturale, con una duplice formazione linguistico-letteraria e artistica. Docente di lettere nella scuola superiore, attualmente è dottorando presso lo Iuav di Venezia, con un progetto che, nel dialogo tra pedagogie radicali e arts vivants, indaga i temi del corpo adolescente e della critica all’istituzione scolastica nell’epoca dell’Antropocene. Collabora con Fondazione Piemonte dal Vivo, Loescher Editore, Roots & Routes, compagnia Salvo Lombardo / Chiasma e Attitudes – spazio alle arti.

Reti


Dal 2022 l’aps Attitudes_spazio alle arti ingloba l’associazione culturale Routes Agency. cura of contemporary arts, con il suo storico di 13 anni di progetti, ricerche, azioni, relazioni, che Attitudes accoglie e rilancia verso nuove prospettive. Attitudes ha sede a Bologna ma opera sul territorio nazionale e internazionale, mantenendo un’attenzione particolare anche nella città di Roma, sede storica di Routes Agency, dove è parte della Rete Yekatit 12-19 Febbraio, nata nel 2023 connettendo associazioni, istituzioni, gruppi informali, librerie, singole persone, ricercatrici/ricercatori, artistə intorno alla necessità di ri-significare l’odonomastica coloniale nella città. Attitudes è attiva a Bologna e in Emilia Romagna all’interno della rete del Patto per la promozione e la tutela dei diritti della comunità Lgbtqia+ (Comune di B), e fa parte del Network Anticorpi XL dell’Emilia Romagna (rete italiana dedicata alla giovane danza d'autore).

Decolonialità


Attitudes è interessata alle profonde eredità culturali dell’imperialismo, inteso come processo transculturale e transnazionale che ha assunto varie forme nella storia, che da un lato hanno segnato con violenza e brutalità i popoli colonizzati e i loro discendenti, e che dall’altro lato hanno costituito l’ossatura identitaria dei popoli colonizzatori e delle nazioni. Il razzismo strutturale è una matrice delle culture e delle società alle quali apparteniamo, che Attitudes riconosce e combatte, impegnandosi con azioni e processi a far emergere la colonialità nella quale siamo immersə, che continua a intossicare le nostre esistenze, i nostri spazi pubblici e privati, i luoghi del sapere, le nostre relazioni e i nostri corpi. Attitudes si cura di costruire e sostenere alleanze con le comunità e le soggettività con le quali condivide un posizionamento anticoloniale e antirazzista, attraverso una intensa attività di ricerca, formazione e progettazione di azioni di ri-significazione e ri-mediazione delle eredità materiali e immateriali del colonialismo.

Partecipazione


Attitudes è interessata a tutti i processi che prevedono un’idea di partecipazione diretta di singoli e comunità portatrici di interesse. Ispirandosi a un’idea di partecipazione che pone in connessione attivistə, artistə, ricercatori e ricercatrici, ma anche persone comuni, società civile, Attitudes si interroga costantemente sul proprio posizionamento nei contesti sociali in cui agisce, vigilando su se stessa per non esercitare alcuna egemonia nelle proprie relazioni.

Orizzontalità


In un contesto di capitalismo aggressivo quale è quello europeo, in cui opera Attitudes, prestiamo particolare attenzione al posizionamento che le nostre teorie e le nostre pratiche propongono. Consapevolə che “non solo il sapere occidentale satura completamente lo spazio della conoscenza ma impone i modelli di riferimento” (R. Borghi, Decolonialità e privilegio), Attitudes considera ogni contenitore importante quanto il contenuto, e si impegna a costruire aree di scambio, di confronto, di pratiche condivise, in cui le modalità siano sempre negoziate tra tutte le soggettività in gioco, in un’ottica orizzontale.

Margini


“Il mio è un invito deciso. Un messaggio da quello spazio al margine, che è luogo di creatività e potere, spazio inclusivo, in cui ritroviamo noi stessi e agiamo con solidarietà, per cancellare la categoria colonizzato/colonizzatore. Marginalità come luogo di resistenza. Entrate in quello spazio. Vi accoglieremo come liberatori” (bell hooks, Elogio del margine) Attitudes si interessa e presta attenzione agli spazi del margine come luoghi creativi, di sperimentazione e di negoziazione.

Comunità


Immaginiamo Attitudes come una comunità, intesa nel senso in cui l’ha pensata Giorgio Agamben nel suo testo La comunità che viene. Cioè una comunità mobile, fatta da “chiunque”, e che continuamente muta, facendo della sua precarietà una scelta. La comunità è per noi un aggregato temporaneo di persone che auto costruisce le proprie esperienze e la propria storia in costante ridiscussione di sé, sempre posizionata, ma mai residente, stabilizzata. La “nostra” comunità è sempre quella che non ci appartiene ma a cui noi apparteniamo.

Collettivo


Attitudes è un collettivo composto di artistə visivə e performativə, ricercatori e ricercatrici, attivistə. Seppure formalmente, per questioni burocratiche, esistono cariche interne, come la legge richiede, non esiste nessuna gerarchia interna. Ogni sociə di Attitudes può considerarla come una sorta di nome collettivo nel quale può svolgere un’attività che coinvolge tuttə oppure no. Rispettando l’etimo latino derivante del verbo colligere, intendiamo Attitudes come lo spazio che ci “raccoglie” tuttə insieme.

Fluid


Lontana dall’idea del cosiddetto pensiero binario che ha dominato il XX secolo, la Fluid Culture propone la possibilità di immaginarsi come individui, come collettività, come comunità, come organismi potenziali, e quindi capaci di costanti trasformazioni che non arrivano mai a una forma definitiva. Ciascunə di noi esprime già di per sé molte possibilità che può sfruttare, manifestare, o anche silenziare a sua scelta. Attitudes lavora proponendo pratiche di continuo scambio non gerarchico e reciproco che generano relazioni fluide.

Queer Cultures


Le queer cultures, volutamente indicate al plurale, sono la manifestazione di una metodologia di approccio alle questioni di genere che pone domande necessarie: “perché siete così convinti, cari amici binari, che solo i subalterni abbiano un’identità? Perché siete così convinti che solo i musulmani, gli ebrei, i froci, le lesbiche e i trans, gli abitanti delle periferie, i migranti e i neri abbiano un’identità? E voi, normali, egemonici, psicoanalisti bianchi della borghesia, binari, patriarco-coloniali, siete forse senza identità? Non esiste identità più sclerotica e più rigida della vostra identità invisibile” (Paul B. Preciado, Sono un mostro che vi parla). Attitudes aderisce a un pensiero non binario, che si oppone a tutte le dicotomie tassonomiche che generano categorie e pregiudizi, stereotipi e violenze.

Ecologie


Attitudes si pone davanti alle questioni urgenti legate al Climate Change non in maniera scientifica, ma interessandosi alle politiche che hanno generato e continuano a generare i disastri ecologici. Ci interessa un’idea decoloniale dell’ecologia che riconduce la responsabilità dei disastrosi mutamenti planetari all’inizio del capitalismo coloniale europeo. Condividiamo la posizione del geografo e filosofo caraibico Malcom Ferdinand: “Questa doppia frattura cancella le continuità in cui umani e non umani venivano confusi come "risorse" che alimentavano lo stesso progetto coloniale, la stessa concezione della Terra e del mondo. Propongo di sanare questa doppia frattura tornando al gesto principale della colonizzazione: l'atto di abitare.”

Educazione/Autoformazione


Attitudes si interessa dei processi di scambio di saperi per bambinə, adolescenti, adultə e superadultə, ponendo in dubbio la parola “educare”. Intendiamo l’educazione come una pratica di autoformazione che non proponga una gerarchia tra “docente” e “allievo”. Le nostre pratiche si rifanno alle teorie del pedagogo brasiliano Paulo Freire, alla scuola moderna anarchica del catalano Francisco Ferrer Guardia, alla scuola libertaria francese di Célestin Freinet e alla visione radicale del pedagogista austriaco Ivan Illich.

Ricerca


Per Attitudes la ricerca teorica è indissociabile dalle pratiche, nella consapevolezza che questi due piani sono sempre sovrapposti, se si ha a cuore un’idea trasformativa della ricerca stessa, radicata nei nostri corpi e nelle nostre esistenze. La ricerca teorica per Attitudes è sempre situata in un incrocio trafficato da diverse prospettive (dall’antropologia alla museologia, agli studi culturali e post/de-coloniali, al pensiero critico, femminista e queer) che si traducono e insieme vengono elaborate attraverso le pratiche curatoriali, pedagogiche e artistiche. Attitudes è impegnata in progetti di ricerca con istituzioni, università, musei nazionali e internazionali, con l’urgenza di de-colonizzare i processi di costruzione del sapere, contrastarne l’eurocentrismo, avendo cura di aprire spazi abitabili, dove possano emergere punti di vista marginalizzati o conflittuali, dove immaginare e sperimentare orizzonti di riparazione e giustizia.

Lingue/linguaggi


Attitudes contesta la dominanza di stampo coloniale delle sole lingue occidentali/europee e l’idea dell’inglese come lingua “universale” e neutra. La lingua è espressione fisica, corporea, essenziale e intima di ciascun individuo, di ciascuna comunità piccola o grande che sia, e non può che essere un elemento fondante per qualsiasi azione intesa in un vero spirito di site (or community) specific. Per questo abbiamo sempre il massimo rispetto per le lingue proposte da chi lavora con noi, proviamo a proporre il multilinguismo in ogni contesto in cui sia praticabile, e consideriamo la lingua come linguaggio espressivo primario.