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REcall - Riappropriazione del paesaggio archeologico dei conflitti europei
Design per il patrimonio dei conflitti
A cura di: Michela Bassanelli, Viviana Gravano, Giulia Grechi e Gennaro Postiglione

REcall è un progetto di ricerca fondato dal Programma Cultura 2007-13 della Commissione Europea (n. 2012 - 0927 / 001 - 001 CU7 COOP7) incentrato sui possibili ruoli che la Museografia può svolgere quando si ha a che fare con patrimoni difficili come quelli derivanti da conflitti e guerre. REcall vuole immaginare nuove modalità di gestione dei luoghi e delle storie dolorose, superando ogni approccio tradizionale: è necessario passare da un atteggiamento di "semplice" commemorazione a un coinvolgimento più attivo e alla partecipazione delle persone nei/con i luoghi e le storie, attraverso strategie progettuali di "riappropriazione".

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ULISSI

Dimenticare a memoria. Memorie difficili e processi di (ri)elaborazione collettiva tra arte, educazione e beni confiscati alle mafie, di Paola Bommarito, Giulia Crisci, Giulia Grechi, in roots§routes research on visual cultures, Anno VII, n.24 “Participation”, gennaio – aprile 2017.

TRANSCULTURAL ATTENTIVENESS

Transcultural attentiveness: per la costruzione di una comunità intergenerazionale di interpretazione dei patrimoni coloniali, di Anna Chiara Cimoli, Gianluca Gatta, Giulia Grechi, in “Antirazzismo e scuole. Vol. 2”, a cura di Annalisa Frisina, Padova University Press, 2023 [in corso di pubblicazione].

TML/BEYOND BORDERS

Transcultural Italies: Mobility, Memory and Translation, a cura di Charles Burdett, Loredana Polezzi, Barbara Spadaro, Liverpool University Press, 2020.
La storia degli italiani e della cultura italiana moderna nasce da molteplici esperienze di mobilità e migrazione: tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, 27 milioni di italiani sono emigrati e tra i 60 e gli 80 milioni di persone in tutto il mondo vedono la loro identità legata alla diaspora italiana. Dal momento dell'unità d'Italia, una serie di narrazioni sulla mobilità sono state prodotte sia all'interno che all'esterno dei confini italiani, da soggetti come lo Stato italiano, le organizzazioni internazionali o le stesse comunità di migranti.
I saggi di Transcultural Italies seguono le molteplici traiettorie di questa storia complessa e delle sue rappresentazioni. Lo fanno concentrandosi sui concetti e sulle pratiche chiave della mobilità, della memoria e della traduzione. Nel loro insieme, rappresentano una serie intrecciata di casi di studio che offre una nuova prospettiva allo studio dell'Italia moderna e contemporanea. I saggi del volume esplorano i significati che "transnazionale" e "transculturale" assumono quando vengono applicati alla nozione di cultura italiana.
Contributori: Charles Burdett, Jennifer Burns, Derek Duncan, Chiara Giuliani, Viviana Gravano, Giulia Grechi, Margaret Hills de Zarate, Eliana Maestri, Valerie McGuire, Loredana Polezzi, Barbara Spadaro, Ilaria Vanni, Naomi Wells, Rita Wilson

PRESENTE IMPERFETTO

L’Italia ha un passato coloniale con il quale si è iniziato a fare i conti in tempi relativamente recenti. È un passato che sembra non riuscire a passare, soprattutto rispetto agli immaginari che ha prodotto e che continuano a circolare, spesso non visti, nella cultura contemporanea e nella vita quotidiana. la mancanza di una vera rielaborazione degli immaginari razzializzati prodotti in Italia in quel lungo periodo che va dall’unità d’Italia fino al fascismo, ha fatto sì che questi riemergano oggi attualizzati in una serie di immagini e linguaggi razzializzati o apertamente razzisti. I saggi teorici e le pratiche di ricerca contenuti in questo volume aiutano a ricostruire questo “passato che non passa”, a partire da un’analisi della cultura popolare e di consumo contemporanea, che ne sono impregnate.
Il volume raccoglie i contributi prodotti durante due giornate di incontri e dibattiti intorno a questa tematica, che si sono svolte alla Casa della Memoria e della Storia di Roma a novembre 2014. Al centro dell’interesse quegli oggetti quotidiani – ricordi familiari, prodotti di consumo, giocattoli – che contengono tracce di immaginari coloniali, la cui analisi e rilettura collettiva può aiutare a rivedere il proprio passato, prendere coscienza di come si è formata storicamente l’idea di una “italianità”, decostruire i tanti stereotipi che continuano a circolare in questo presente interculturale.
“Insistere sul taglio postcoloniale inferto sul mondo, sulle conoscenze e le pratiche che hanno colonizzato il pianeta significa esporlo alle domande che arrivano dalle storie, dalle culture e dalle vite che in precedenza non erano autorizzate a interrogarlo. Sono domande che mandano in frantumi il nostro tempo, poiché a questo punto il passato si rifiuta di passare o comunque di rispettare il nostro giudizio sul suo significato attuale. È in questo momento, in particolare, che l’ibridazione storica attuale del pianeta, che assicura che nessuna cultura o identità è ‘pura’ o incontaminata, viene al pettine.” (dall’introduzione di Iain Chambers)